Quest’opera è come una scatola cinese rovesciata, che si apre man mano in scatole sempre più grandi, come se ogni mezzo fosse lecito per soddisfare la spietata volontà di primeggiare, di riuscire. E’ insieme un gioco, una parata di comportamenti (tutto vero, tutto falso) e una rappresentazione spietata di un nuovo genere di relazione sociale. In esso l’inganno è la chiave di tutto. Cinque persone si ritrovano per la fase finale di una selezione per un incarico dirigenziale in una importante azienda. Nell’affrontare le prove i candidati si trovano dinanzi a dubbi e difficoltà generati dall’incertezza del risultato: puoi fare la cosa giusta o sbagliata senza saperlo, le alleanze si infrangono sul muro dell’ironia o della sfida aperta.
Lo spettacolo riproduce dinamiche e situazioni comuni, che possiamo vivere nella quotidianità ma che, ritrovate sul palco, creano tutta un’altra suspense. Il senso di questo spettacolo è infatti nel suo cinismo maieutico, capace di far risaltare la possibilità di rispondere comunque “no”. No alle ingiustizie ed a comportamenti disumani.
Grazie a nome di Caffè Ristretto e di ong Emergency Belgio ai 468 spettatori de La Selezione.